La Sagrestia Vecchia, situata nella Basilica di San Lorenzo a Firenze, rappresenta uno dei capolavori del primo Rinascimento fiorentino. Fu commissionata dalla famiglia de' Medici a Filippo Brunelleschi, che la progettò e la realizzò tra il 1419 e il 1428.
Architettura:
L'edificio si distingue per la sua rigorosa applicazione dei principi di prospettiva e proporzione. La Sagrestia è una stanza cubica sormontata da una cupola emisferica a ombrello. La cupola è divisa in dodici spicchi e presenta oculi che illuminano l'interno. L'uso di pietra serena grigia per gli elementi strutturali (archi, paraste, cornici) contrasta elegantemente con le pareti intonacate di bianco, creando un ambiente armonioso e razionale.
Decorazioni:
Dopo la morte di Brunelleschi, Donatello venne incaricato di completare la decorazione interna. Realizzò quattro tondi in stucco dipinto raffiguranti Evangelisti, due porte in bronzo raffiguranti Apostoli e Martiri e Apostoli e Padri della Chiesa, e soprattutto due lunette in stucco dipinto con le Storie di San Giovanni Evangelista e Storie di San Lorenzo. Queste opere di Donatello si distinguono per la loro energia, drammaticità e profonda umanità.
Significato:
La Sagrestia Vecchia non è solo un importante esempio di architettura rinascimentale, ma anche un simbolo del potere e del mecenatismo della famiglia de' Medici. Rappresenta un nuovo modo di concepire lo spazio, basato sulla ragione, l'armonia e la chiarezza, caratteristiche fondamentali dell'Umanesimo e del Rinascimento. L'utilizzo di elementi classici, reinterpretati in chiave moderna, segna una rottura con lo stile gotico precedente.
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